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NOTA BENE
Il contenuto di questa pagina NON È stato generato da un software di Intelligenza Artificiale generativa.
Tutte le informazioni sanitarie che stai per leggere sono state scritte da informatori sanitari professionisti, e revisionate da Medici regolarmente abilitati alla professione.
- Cos’è il digital marketing?
- Cos’è il marketing sanitario?
- Cosa serve ad un medico per ottenere buoni risultati col digital marketing?
- I Paid Media, ovverosia la tua pubblicità medica
- Owned Media, ovverosia ciò che hai
- Earned Media, ovverosia ciò che ottieni
- Il funneling e la Lead Generation: come i visitatori diventano i tuoi nuovi pazienti
- Ma il tuo studio medico può legalmente utilizzare la leva della promozione del marketing?
- Non hai un piano per la tua Lead Generation per il tuo studio medico? Sei destinato a soccombere
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Leggi questa pagina per scoprire cos’è il marketing sanitario, e come puoi far diventare il tuo studio davvero all’avanguardia nella comunicazione digitale.
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Cos’è il digital marketing?
Nell’accezione comune, il marketing è quella parte dell’economia che studia, analizza e modifica l’interazione tra il mercato (imprese e professionisti) e i suoi utenti (i consumatori).
È un settore dell’economia molto vasto, che a sua volta si suddivide in molti sotto-settori specifici, spesso loro stessi suddivisi in iper-specializzazioni.
A prescindere dal macro-settore o sub-settore, lo scopo prioritario del marketing è permettere all’azienda committente di creare e comunicare determinati valori ai propri clienti, di modo da instaurare un vantaggio per l’azienda stessa.
Questo vantaggio può essere puramente economico (aumento fatturato e vendite, aumento della quota mercato, ecc.) oppure correlato, come ad esempio un vantaggio sociale.
Sintetizzando, è corretto affermare che qualsiasi attività che miri ad influenzare, in ogni modo possibile, la scelta del consumatore, può essere definita ‘marketing’.
Il marketing digitale (digital marketing) è quel sotto-settore del marketing specializzato in tutte le strategie idonee ad influenzare i consumatori attraverso i media squisitamente digitali (chiamati in gergo tecnico Below-the-Line), come i servizi dell’Internet più utilizzati: il World Wide Web, la posta elettronica e i protocolli per la messaggistica in tempo reale.
Il digital marketing è un settore relativamente nuovo: la sua nascita coincide giocoforza con la distribuzione commerciale dell’Internet, avvenuta in varie ondate dalla prima metà degli anni ’90 in poi.
Con l’avvento massiccio delle reti sociali e degli smartphone, il digital marketing è divenuto la punta di diamante di tutto il marketing, surclassando in breve anche quello tradizionale (da cui comunque deriva e con cui condivide molte strategie).
Lo scopo del digital marketing è aumentare l’awareness (consapevolezza del marchio) aziendale attraverso ogni canale disponibile, generando quante più interazioni possibili e diffondendo il messaggio aziendale al più alto numero di potenziali consumatori, in maniera veloce e molto più economica rispetto al marketing tradizionale.
Cos’è il marketing sanitario?
Il marketing sanitario è quel settore del marketing che si occupa di tutte le strategie adatte a supportare medici, chirurghi, odontoiatri, poliambulatori e strutture mediche in generale.
È considerato un sotto-settore iper-specialistico, con una curva d’apprendimento molto alta per i professionisti che lo praticano.
Questo perché la medicina è una branca della scienza molto complessa, la cui promozione è quasi sempre limitata (o comunque regolata) in molti paesi del mondo e, soprattutto, ha la caratteristica di veicolare un’informazione asimmetrica.
Nel mondo della comunicazione, si definisce ‘asimmetria’ un messaggio la cui comprensione e memorizzazione non sono bilanciate tra committente e ricevente.
Quando la comprensione non è bilanciata, significa che il ricevente non è in grado di capire e far suo il messaggio, spesso per limiti culturali, o prettamente scientifici.
Nel caso del messaggio di natura sanitaria, lo sbilanciamento è facilmente intuibile: solitamente, un medico ha una cultura e sapienza nella sua professione molto superiore ai propri pazienti, e molto spesso usa un linguaggio prettamente tecnico che risulta incomprensibile agli stessi.
L’incomprensione del messaggio, per limiti del target ricevente, causa la sua mancata memorizzazione, facendo quindi fallire uno degli obiettivi principali del marketing.
Per evitare questo, il marketing sanitario adotta particolari tecniche dette ‘modulanti’, in grado di convertire un messaggio medico in qualcosa di comprensibile per il target di riferimento, senza snaturare ovviamente il messaggio stesso.
La modulazione del messaggio sanitario è considerata una delle tecniche più difficili in assoluto del marketing, e richiede una grande esperienza pregressa per essere padroneggiata con risultati soddisfacenti.
Quando le tecniche del marketing sanitario devono essere necessariamente unite a quelle del marketing digitale, si parla di digital marketing sanitario.
Attualmente, il digital marketing sanitario compone circa il 70% di tutto il marketing sanitario e, in Italia, si concentra principalmente in siti web vetrina e schede su siti aggregatori (come miodottore.it).
Il nostro paese sconta ancora un fortissimo ritardo nella promozione sanitaria digitale, complice anche una liberalizzazione del mercato abbastanza recente (2006) e la ferrea resistenza di molte strutture, a volte obsolete e quasi sempre pubbliche, che vedono un mercato libero come un grosso ostacolo ai loro privilegi precedentemente acquisiti.
Fortunatamente, anche grazie alle nuove generazioni di medici e pazienti cresciuti già con l’Internet per le masse, il mercato digitale sta velocemente cambiando, anche se ci vorrà ancora molto tempo per raggiungere apprezzabili risultati, paragonabili alle medie europee.
Cosa serve ad un medico per ottenere buoni risultati col digital marketing?
Il digital marketing si compone di tre media fondamentali, che insieme formano un vero e proprio ‘triangolo digitale’:
- Paid Media;
- Owned Media;
- Earned Media
Esattamente come i lati di un triangolo, ogni media può essere più o meno ‘lungo’, e il triangolo quindi può passare da perfettamente equilatero a fortemente scaleno.
Per ‘lunghezza del lato’, nel digital marketing, s’intende il budget assegnato ad ogni media, e tutto il lavoro, la cura ed il tempo dedicato ad esso.
Come in un triangolo la somma di tutti gli angoli interni fa comunque 180°, così nel digital marketing la somma di tutto il budget dei media fa il budget totale di tutta la campagna.
Questo vuol dire che è possibile assegnare una percentuale di spesa ad ogni media rispetto al budget totale, e tale percentuale andrà ad influire necessariamente sugli altri due media, sottraendo od aggiungendo risorse.
Ciò permette, in qualsiasi momento, di correggere il triangolo, modificando anche velocemente le risorse assegnate ad un dato media.
Una flessibilità che, nel mondo del marketing tradizionale, non sempre è possibile.
Sia che tu sia un medico ormai affermato, oppure che tu stia cominciando adesso la tua professione medica post-specialistica, fa poca differenza: devi costruire un triangolo digitale solido, ben progettato e, soprattutto, a scalare.
Vuol dire che devi preparare tutti e tre i media non solo per essere efficienti ora, ma per essere facilmente potenziati ed espansi in futuro.
Perché ora sai quanto puoi spendere col tuo budget, ma in futuro, magari (e tutti noi te lo auguriamo) dovrai aumentare il denaro da investire nel tuo marketing.
Quindi, ricorda sempre che, a prescindere dal tuo studio medico e la tua esperienza pregressa nel mercato, per non spendere soldi inutilmente e vedere vanificati i tuoi sforzi, devi sempre assicurarti che il tuo triangolo digitale sia completo al 100%.
I Paid Media, ovverosia la tua pubblicità medica
Nel digital marketing, s’intendono per ‘Paid Media’ tutti quei media che, per essere utilizzati, prevedono un qualsivoglia pagamento.
Nel marketing tradizionale, coincidono con la pubblicità, che a sua volta è una forma di promozione.
Sono considerati esempi di Paid Media gli annunci su Google Ads, su Facebook Ads, su Instagram, i banner sui quotidiani online, quelli sulla rete Display di Google e in qualsiasi altro posto che preveda un corrispettivo economico per la pubblicazione per un certo periodo di tempo.
Molti editori dei Paid Media, come ad esempio Google e Facebook, vendono i loro spazi pubblicitari col meccanismo del bidding, cioè delle aste istantanee tra gli inserzionisti.
È un meccanismo totalmente automatizzato che lavora su un algoritmo puntato sul machine learning, e il concetto è molto semplice: data una query (lista) di parole chiave, gli inserzionisti che offrono di più all’asta istantanea vincono lo spazio, e si aggiudicano la pubblicazione dell’annuncio.
A parità di offerte, viene data la priorità agli annunci giudicati qualitativamente migliori, meglio scritti (sia a livello HTML che di testo), più attinenti alla ricerca e più veloci nel caricamento della pagina a cui puntano.
Il limite oltre il quale non viene pubblicato un annuncio, quindi il prezzo di riserva oltre il quale l’inserzionista ha deciso di non andare, viene definito ‘soglia di ranking’.
Generalmente, più la soglia è alta e più ci sono possibilità di pubblicare un annuncio.
Le offerte vengono fatte in automatico dal software delle piattaforme, fino a raggiungere la soglia di ranking.
È un processo che dura pochi microsecondi, e parte da quando un utente esegue una ricerca sul motore integrato della piattaforma, oppure visita un sito attinente alle parole chiave dell’annuncio.
L’inserzionista paga gli annunci sostanzialmente in due modi: o paga per un tot numero di impressioni (cioè passaggi dell’annuncio), oppure per click effettivi sullo stesso.
La qualità di un annuncio, intesa come esperienza complessiva da parte dell’utente, è di importanza fondamentale nel mondo del Paid Media.
Non solo perché annunci di migliore qualità hanno più probabilità di coinvolgere l’utente e farlo divenire un potenziale cliente (lead), ma perché più alta è la qualità calcolata dall’algoritmo di Google e più basso sarà il ranking di soglia.
Vuol dire che, a parità di offerte, tra due o più annunci verrà selezionato per la pubblicazione quello con un ranking di soglia più basso, poiché giudicato di migliore qualità dalla piattaforma.
Ecco perché è di fondamentale importanza, nel mondo dei Paid Media, proporre sempre annunci di qualità, ben progettati e strutturati, che puntano a contenuti altrettanto ben scritti e di grande qualità.
Per molte professioni specialistiche mediche, datasi l’enorme concorrenza di mercato (ad esempio, nell’odontoiatria e nella chirurgia plastica e medicina estetica) esistono soglie di ranking molto elevate, con un costo per click sostenuto.
Tutte le strategie atte a progettare, costruire, migliorare le performance degli annunci sui Paid Media appartengono al sotto-settore specialistico del digital marketing chiamato SEM (Search Engine Marketing).
Owned Media, ovverosia ciò che hai
Gli Owned Media sono tutti i media di proprietà, il cui controllo è o totale oppure, se messi a disposizione da una piattaforma proprietaria, comunque molto elevato.
Sono un ottimo esempio di Owned Media un sito web, una mailing list, una pagina o un gruppo Facebook, un account Instagram, YouTube o Twitter, ecc.
Tutti media che si gestiscono completamente e in libertà, su cui possono esser caricati un numero infinito di contenuti e, spesso, possono essere personalizzati radicalmente.
Nel mondo del marketing tradizionale, possono essere equiparati alla vetrina di un negozio: a disposizione di tutti gli sguardi e di tutti i passanti, di cui devono attirare (auspicabilmente) l’attenzione.
Fino all’avvento massiccio dei social network e dei blog, avvenuto a metà degli anni 2000, per i professionisti e le aziende c’era un unico modo di costruire qualcosa di proprio online: un sito web.
Nel corso di pochi anni, sono state prodotte un numero enorme di pagine HTML, prima statiche e poi dinamiche, che ha causato una grande inflazione per tutti i settori dello scibile umano.
Una grande quantità delle pagine prodotte sino ad oggi, risulta abbandonata.
Questo ha generato un grosso problema nel mercato, poiché i motori di ricerca hanno inserito, nel loro indice, molte informazioni su pagine praticamente uguali e, spesso, di scarsa qualità per l’utente finale.
Per ovviare a ciò, sia Google che gli altri motori di ricerca hanno dovuto affinare i loro algoritmi, dando molta più importanza ai contenuti.
Un discorso similare è valido anche per i motori interni ai maggiori social network, come Facebook.
Preparare, costruire, progettare o modificare una pagina web per renderla qualitativamente più appetibile per i motori di ricerca è opera della SEO (Search Engine Optimization), ossia un sotto-settore iper-specialistico del marketing digitale.
Ottenere buoni risultati dalle risorse degli Owned Media è direttamente dipendente dal loro posizionamento nell’indiche del motore di ricerca o del social network a cui appartengono.
Ecco perché è di fondamentale importanza che i contenuti che si vuole promuovere online sui media di proprietà siano qualitativamente superiori a quelli della concorrenza, progettati e costruiti per essere interessanti per i potenziali clienti e per gli algoritmi dei motori di ricerca.
Pagine posizionate in alto sui risultati di Google ad esempio, per una data query di ricerca, ottengono un equivalente alto ritorno di visibilità, che può trasformarsi, se ben gestito, in alto ritorno commerciale e d’immagine.
Il problema principale degli Owned Media è che la loro ottimizzazione per ottenere buoni risultati richiede grandi sforzi economici, temporali e culturali.
La consistente quantità di pagine simili per pressoché ogni argomento del mercato obbliga i crawler software, che lavorano per il principio del machine learning, ad analizzare enormi quantità di dati, e ciò richiede molto tempo di calcolo.
È abbastanza normale, quindi, che ci vogliano mesi, se non anni, per una data pagina per raggiungere determinate posizioni di qualità in una data query di ricerca.
D’altro canto, i risultati che garantiscono le ricerche organiche degli Owned Media sono sempre proiettati sul lungo periodo, al contrario di quelli ottenuti dai Paid Media.
Earned Media, ovverosia ciò che ottieni
Gli Earned Media, terzo fondamentale lato del triangolo del digitale, sono tutti i media che non paghi e non possiedi ma che, come il nome suggerisce, ti sei ‘guadagnato’.
In questa categoria, dunque, rientrano tutti gli spazi di terzi che rimandano ai tuoi Owned Media, oppure che semplicemente parlano di te e dei tuoi prodotti.
Un tipico caso di Earned Media è una videorecensione di un tuo prodotto su YouTube, oppure una recensione scritta su un blog popolare, oppure una pagina Facebook molto seguita.
Gli Earned Media sono fondamentali nella comunicazione digitale, poiché riescono a veicolare un grande numero di potenziali lead e, complice la velocità con la quale i link viaggiano sui social network, è dunque possibile creare un ‘effetto virale’ anche con contenuti molto semplici.
Nel mondo, ci sono una grande quantità di siti, blog, pagine social e canali Instagram e YouTube che guadagnano col fenomeno dell’endorsement, ovverosia la scelta, da parte dei committenti, di recensire un particolare prodotto, in modo tale da farlo passare come una valutazione naturale e spontanea.
Persone che fanno dell’endorsement digitale una professione vengono definite influencer, proprio perché in grado, grazie alla forza numerica dei loro iscritti, di spostare un’opinione e, in sostanza, influenzare gli acquisti.
Recensioni volutamente amatoriali e spontanee aumentano il senso di fiducia del target, che è tanto più proporzionale quanto è alta l’autorevolezza dell’influencer.
Sintetizzando, ogni media che viene ‘guadagnato’, quindi condiviso, che riguardi un tuo personale prodotto, è classificato come Earned Media.
Sviluppare una strategia funzionale per gli Earned Media è complesso, anche perché essi vivono di una luce riflessa, principalmente degli Owned Media.
Pertanto, è dapprima necessario costruire una solida base di media di proprietà, interessanti e con contenuti funzionali, che aiuteranno la partenza di quel ‘tam-tam digitale’ che, in sostanza, sono gli Earned Media.
Il funneling e la Lead Generation: come i visitatori diventano i tuoi nuovi pazienti
Ti sei mai chiesto come i tuoi colleghi, che magari hanno iniziato prima di te con il marketing digitale, riescono a trasformare chi visita le loro pagine web in nuovi pazienti?
È tutto merito della strategia fondamentale del digital marketing, chiamata ‘funneling’.
Il funneling, dall’inglese funnel (imbuto) descrive tutti quei processi che portano un’ampia platea di visitatori (dal target variegato, non necessariamente specifico) ad essere ‘filtrata’, quindi ridotta in quantità e selezionata, sino a divenire un potenziale nuovo paziente.
Tutto parte da un contenuto ideato e distribuito in uno dei canali digitali: ad esempio, un annuncio a pagamento su Google, oppure un banner su Facebook, un video su YouTube od anche una pagina d’approfondimento su un sito web personale.
Il contenuto che deve attrarre il target è chiamato ‘magnet content’, e come il nome lascia suggerire, serve ad attrarre, esattamente come un magnete, i visitatori che dovranno poi essere ‘filtrati’.
Il filtro viene applicato con varie tecniche, facendo sempre leva su un particolare bisogno del target.
Una strategia molto usata è quella della ‘piramide rovesciata’: si parte da un problema (base della piramide) e si arriva poi ad una soluzione (punta della piramide), fornendo all'utente un contatto, di qualsiasi tipo, per farlo mettere in comunicazione con chi fornisce il servizio.
Dall'imbuto iniziale è come se si 'filtrasse' solo una stretta selezione che, si auspica, sia davvero interessata al prodotto esposto.
Il filtro finale di tale imbuto richiede particolare attenzione, poiché è quello che converte fisicamente un utente in un potenziale paziente, chiamato lead.
Un lead è un utente che, nel funneling, è stato opportunamente ‘filtrato’ rispetto a tutti gli altri, e si è dimostrato davvero interessato ai tuoi contenuti.
Sì è mostrato così interessato che ha compiuto quella che in gergo viene chiamata la ‘Call-to-Action’, cioè un’azione reale con cui si è messo in contatto con te.
La compilazione di un form, una chiamata telefonica, una mail, la richiesta delle indicazioni stradali per il tuo studio, un messaggio di chat… Insomma, un’azione con cui il lead ti dice: “Hey, mi interessa quello che proponi, dimmi di più”.
Quando un utente compie una Call-to-Action e diviene un lead, si dice che ha effettuato una ‘conversione’.
Ottenere un numero elevato di conversioni di lead è uno degli obiettivi della Lead Generation, ossia la fase di acquisizione delle informazioni dei lead ed il loro inserimento in un database.
La Lead Generation è in grado di convertire anonimi visitatori in lead, ma un lead non è ancora un nuovo paziente: è solo un probabile paziente, che però non ha ancora formalizzato nulla.
L’ultimo step del funneling, che misura i pazienti reali guadagnati attraverso la strategia di marketing digitale, è la Lead Acquisition, dove i lead vengono opportunamente convertiti in pazienti finali.
Ma il tuo studio medico può legalmente utilizzare la leva della promozione del marketing?
Sì, può.
Legge 248/2006, chiamata anche ‘Decreto Bersani’, dopo anni di continue multe e richiami da parte dell’Unione Europea, anche l’Italia ha finalmente liberalizzato la promozione e la pubblicità per ogni professione, togliendo di fatto un vincolo di stampo medievale per molte categorie di professionisti, medici ed odontoiatri compresi.
Grazie al Decreto Bersani, infatti, ogni medico può accedere liberamente all’uso degli strumenti di promozione, senza più richiedere autorizzazioni al suo Ordine di appartenenza.
Tale diritto, considerato inviolabile in un libero mercato, è stato poi ribadito con il DPR del 7 agosto 2012, che fissa peraltro anche gli obblighi informativi per i medici che accedono alla loro promozione.
La liberalizzazione però non è totale: ai sensi della Legge 30/12/2018, n. 145, dopo anni di storture considerate inaccettabili dalla Federazione Nazionale degli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, il legislatore ha vietato tout-court la promozione commerciale per tutti gli iscritti ad un Ordine.
Attenzione, però: la Legge 145/2018 vieta solo la promozione prettamente commerciale, e fa salve tutte le altre forme di promozione, garantite sempre dalla Legge 248/2006 e dal DPR del 7 agosto 2012.
Il confine tra promozione commerciale e informativa promozionale però è abbastanza labile, specie per chi non è particolarmente esperto di marketing e pubblicità: ecco perché, solitamente, i medici che tentano il ‘fai da te’ commettono molti errori, in violazione della legge, a volte puniti con pesanti sanzioni.
Alle limitazioni di legge, si aggiunge poi un problema stragiudiziale, cioè di natura squisitamente deontologica.
La Federazione Nazionale degli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri ha infatti redatto il Codice di Deontologia Medica, un Codex comportamentale che ogni iscritto ad un Ordine provinciale è tenuto a rispettare.
Il tale regolamento, agli iscritti vengono fatte numerose limitazioni all’accesso della promozione, tra cui il divieto di patrocinio commerciale.
Il Codice di Deontologia Medica contiene tre articoli (55, 56 e 57) il cui rispetto e la cui conoscenza totale sono obbligatori per qualsiasi medico che vuole accedere a qualsiasi leva del marketing (digitale o meno).
Il mancato rispetto di uno di questi articoli può comportare sanzioni disciplinari, dalla più blanda (come il semplice richiamo) a quella più grave, come l’espulsione dall’Ordine.
Non hai un piano per la tua Lead Generation per il tuo studio medico? Sei destinato a soccombere
Attualmente, circa il 77% dei nuovi pazienti sceglie il suo nuovo medico specialista non più tramite passaparola, ma dopo una ricerca online.
I canali prioritari per la ricerca del nuovo professionista sanitario sono Google (sia il motore di ricerca che i siti della sua Rete Display) e i maggiori social network, come Facebook e Instagram.
Il passaparola tradizionale, benché sempre importante, copre ormai una percentuale minoritaria, che è giocoforza destinata ad assottigliarsi sempre di più in futuro, al contrario degli investimenti nel marketing digitale.
Nel mondo, il denaro investito dai professionisti della sanità nelle loro promozioni digitali ha superato l’80% totale di tutti gli investimenti su qualsiasi media: anche più dei media considerati inossidabili, come giornali e televisione.
I migliori specialisti, medici, chirurghi od odontoiatri, quelli più famosi online per intenderci, sono arrivati al loro punto di eccellenza proprio grazie ad anni ed anni di azzeccate strategie promozionali, e continui investimenti nel digital marketing.
Al momento, è praticamente impossibile emergere nella libera professione, specie per un giovane dottore neo-specializzato, senza un serio supporto da parte del marketing digitale.
Un supporto che però non deve essere improvvisato col ‘fai da te’, ma progettato e gestito dai professionisti della promozione medica.
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Il B2B sanitario è uno dei settori trainanti del PIL nazionale, nonché uno dei mercati in cui la competizione tra differenti attori (distributori e fornitori) è davvero sostenuta.
La distribuzione di prodotti medici e sanitari (compresi i presidi medici chirurgici e le protesi) è forse l'ultimo baluardo del puro outbound marketing.
Ed è un mercato in cui ogni sbaglio può costare molto denaro.
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Negli ultimi decenni, l'avvento per le masse dell'Internet prima e dei dispositivi elettronici mobili a basso costo poi hanno causato un vero e proprio shock nel mercato del marketing, che ha visto quindi la nascita di nuovi paradigmi, e nuove strategie comunicative.
Il Marketing Digitale, ormai il settore trainante a livello mondiale, da solo è responsabile di circa l'80% di tutti gli investimenti di marketing a livello generalistico.
Solo nel settore sanitario, il 70% circa di tutti i pazienti trovano il loro nuovo medico specialistico dopo una ricerca accurata su Google.
Ciò vuol dire che se il tuo studio medico non è conosciuto e non è visibile online, stai perdendo oltre 3/4 del mercato potenziale.
Ecco perché dovrebbe essere una tua priorità curare la tua immagine digitale, ed investire le giuste risorse per migliorarla e potenziarla, sfruttando tutti gli strumenti che ti mette a disposizione il Digital Marketing.
Noi siamo specializzati da oltre 15 anni nel marketing sanitario, e ogni giorno curiamo l'immagine digitale dei migliori medici professionisti d'Italia.
Possiamo far diventare il tuo studio medico molto popolare sull'Internet, aumentandone sia la visibilità che l'autorevolezza.
E possiamo farlo legalmente, rispettando sia la normativa nazionale in materia di pubblicità sanitaria che a livello deontologico, in rispetto del Codice di Deontologia Medica.
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Quindi ricorda che...
- Il marketing è quel settore dell'economia che studia specificatamente l'interazione tra mercato e consumatori;
- Il marketing sanitario è quel sotto-settore del marketing che ha come scopo il miglioramento dell'interazione tra operatori sanitari (medici, chirurghi, medici veterinari ed odontoiatri) e i loro pazienti;
- Il marketing digitale si occupa esclusivamente della mercatologia sui media non canonici (l'Internet e i suoi servizi);
- Per avere buoni risultati dal marketing digitale devi dedicare giuste risorse e giusto budget ai tre media del 'triangolo digitale';
- I paid media possono portarti immediati risultati, ma costano molto, e necessitano quindi di un budget adeguato;
- I risultati più efficaci sul lungo termine si ottengono con la produzione di contenuti sugli owned media, ma questo può costarti molto tempo e molte risorse;
- Senza paid media e owned media, non puoi utilizzare efficacemente gli earned media;
- La Lead Generation sfrutta la tecnica del funneling digitale per convertire semplici visitatori in nuovi potenziali pazienti (lead);
- Un lead è un visitatore che ha compiuto una conversione, cioè ti ha comunicato il suo interesse per un tuo servizio sanitario;
- Per la Legge 248/2006, come medico hai il diritto di accedere in libertà alla pubblicità informativa;
- Non ti è permesso l'uso della promozione commerciale, in osservanza ai vincoli della Legge 145/2018;
- Devi rispettare gli obblighi deontologici in materia di accesso alla pubblicità contenuti nel Codice di Deontologia Medica
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Il motivo è semplice: noi creiamo informazione sanitaria attendibile e verificabile, e non copiamo ed incolliamo lavoro fatto da altri (che non possiamo verificare, e di cui ignoriamo la qualità).
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Noi lavoriamo diversamente: nessun nostro prodotto, su qualsiasi media, sarà mai generato da un'AI, ma sarà sempre il frutto (verificabile) del nostro impegno.
Giorgio Fiorini è il fondatore di Promozione Medica, l'agenzia pubblicitaria con sede a Milano che si occupa esclusivamente del marketing sanitario per medici, chirurghi ed odontoiatri.
Specializzato in Marketing Sanitario già dal 2006, anno in cui anche in Italia è stata permessa la comunicazione sanitaria, ha da sempre avuto grande passione per la pubblicità, l'arte e la scienza, in particolar modo per la medicina e l'informazione automatica.
In Promozione Medica, è l'esperto di Search Engine Optimization, Persuasive Copywriting, Lead Generation, funneling e Search Engine Advertising.
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