Il Codice di Deontologia Medica e la pubblicità sanitaria
In questa pagina scoprirai...
...cos'É il codice di deontologia medica, e i tuoi obblighi da iscritto all'ordine!
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Tutte le informazioni sanitarie che stai per leggere sono state scritte da informatori sanitari professionisti, e revisionate da Medici regolarmente abilitati alla professione.
Contenuti della pagina [NASCONDI IL SOMMARIO]- Cos’è il Codice di Deontologia Medica?
- Il Codice di Deontologia Medica ha valenza legale?
- Chi è tenuto al rispetto delle regole contenute nel Codice di Deontologia Medica?
- Quali sono gli articoli che riguardano la pubblicità per i medici e gli odontoiatri?
- Quindi, il Codice di Deontologia Medica mi consente di pubblicizzare la mia attività medica?
- Posso promuovere lo studio o la struttura dove lavoro, oppure un farmaco?
- Cosa succede se non rispetto il Codice di Deontologia Medica?
- Cosa devo fare per evitare sanzioni e richiami da parte dell’Ordine?
- Affidati a noi per la tua promozione medica
- Specializzati solo nella pubblicità per medici, chirurghi ed odontoiatri
- Contattaci ora
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Ai sensi delle leggi vigenti in materia puoi farlo ma, parlando di promozione e pubblicità, hai delle restrizioni.
Quelle più selettive sono dettate dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, che hanno redato un apposito Codice Deontologico.
In tale codice, c’è scritto quello che puoi o non puoi fare in ambito di promozione e pubblicità.
Leggi questa pagina per scoprirlo, e presta bene attenzione: il non rispetto di uno dei obblighi deontologici può portarti a pesanti sanzioni, sia disciplinari che amministrative.
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Specie se non sai quello che puoi o non puoi fare.
Cos’è il Codice di Deontologia Medica?
Il Codice di Deontologia Medica (Codex Deontologicus) è un compendio di regole, suddivise in 79 articoli, che medici, chirurghi e odontoiatri, abilitati alla professione ed iscritti ad un Ordine di appartenenza, sono obbligati a rispettare.
È redatto, integrato e modificato su base periodica dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, cioè da tutti gli Ordini provinciali della Repubblica Italiana.
Le radici del codex sono antichissime, e affondano nell’etica deontologica sulla figura del ‘medico’ teorizzata per primo dallo storico Ippocrate.
Più correntemente, il corpus delle regole è stato realizzato allo scopo di autodisciplinare la condotta degli iscritti che, essendo parte di un Ordine, con loro operato rispondono sia singolarmente, a loro nome, che per tutto l’Ordine stesso.
È quindi necessaria un’autotutela, in difesa del buon nome e della rispettabilità di tutti i membri iscritti.
Il Codice di Deontologia Medica non ha valenza legale ma disciplinare.
Regola cioè come gli iscritti agli Ordini di appartenenza devono interagire tra di loro, con i loro pazienti, durante la loro professione e anche durante la loro vita privata.
Questo perché la figura privata del medico o dell’odontoiatra non è scindibile dalla sua immagine professionale: ciò per motivazioni sia storiche che antropologiche.
Il mancato rispetto delle norme contenute nel Codex, anche se non di rilevanza giuridica rispetto al Codice Civile o al Codice Penale dello stato, comporta comunque un evento disciplinare (o sanzionatorio, o entrambi) interno, che va ad impattare sul lavoro stesso del reo committente.
Si tratta quindi di un tipico caso di ‘extragiuridicità’: gli articoli del Codice di Deontologia Medica sono delle regole autoimposte, su base volontaria, ma osservate esattamente come normative giuridiche.
Chi è tenuto al rispetto delle regole contenute nel Codice di Deontologia Medica?
Tutti gli iscritti al rispettivo Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri provinciale di appartenenza, abilitati alla professione.
Quali sono gli articoli che riguardano la pubblicità per i medici e gli odontoiatri?
Gli articoli del Codice di Dentologia medica che impongono determinati comportamenti deontologici per i medici e gli odontoiatri sono gli artt. 55, 56 e 57.
In sintesi, tali articoli vietano all’iscritto:
- Di pubblicizzare la propria immagine durante l’informativa sanitaria od educativa;
- Una pubblicità informativa non veritiera, non corretta, ingannevole, non funzionale all’oggetto dell’informazione o denigratoria;
- Di divulgare informazioni su sperimentazioni di trattamenti o cure ancora non validate dalla comunità scientifica;
- Il patrocinio a fini commerciali, sia di prodotti che di servizi
Di contro, gli articoli succitati consentono all’iscritto:
- Di promuovere la propria professionalità costituita da titoli, specializzazioni, attività, caratteristiche del servizio offerto;
- Di indicare l’onorario delle prestazioni;
- Di promuovere un informativa sanitaria veritiera, corretta, non equivoca, validata e comprovata dalla comunità scientifica
È bene sottolineare che queste limitazioni, decise dall’intero Ordine a protezione dell’Ordine stesso, non cozzano contro la libertà di promozione dell’attività garantita dalla Legge 248/2006 (Decreto Bersani), che ha liberalizzato totalmente la possibilità promozionale per medici e dentisti.
In pratica, l’Ordine consente la promozione dell’attività ma a specifiche condizioni, a tutela dell’onorabilità e della rispettabilità di tutta la categoria professionale che, a differenza di altre professioni, ha dei ferrei codici etici tramandati nei millenni.
Quindi, il Codice di Deontologia Medica mi consente di pubblicizzare la mia attività medica?
Sì, ma a precise condizioni.
Queste condizioni devono poi essere applicate nel rispetto della Legge n. 145 del 2018, che a sua volta impedisce ai medici la commistione tra informativa sanitaria e promozione commerciale.
È quindi ben evidente che la promozione, parlando di marketing sanitario, si gioca tutta sull’informativa sanitaria, e mira essenzialmente ad aumentare l’autorevolezza e la percezione professionale del medico.
Ciò è essenziale per creare un corretto ‘funnel’, termine che nel marketing esprime il percorso con cui il consumatore, in questo caso il potenziale paziente, diventa prima un lead (un consumatore interessato) e poi un effettivo paziente.
Essenzialmente, il Codice non vieta l’attività promozionale (non è un testo giuridico), ma fissa specifici e perentori ‘paletti’, che ogni iscritto all’Ordine deve rispettare.
Posso promuovere lo studio o la struttura dove lavoro, oppure un farmaco?
Ai sensi della Legge 248/2006, come medico e dunque professionista hai il diritto di promuovere la tua attività privata, e quindi il tuo studio.
L’art. 57 del Codice di Deontologia Medica, però, ti vieta categoricamente il patrocinio, cioè la promozione a fini commerciali sia di prodotti sanitari che di qualsivoglia altra natura.
Quindi, non puoi usare la tua immagine per promuovere farmaci (etici, da banco, di qualsiasi tipo), presidi medici-chirurgici, apparecchiature, strutture mediche e, in generale, ogni altro prodotto.
Fanno eccezioni all’imposizione poche cose, come ad esempio la raccolta fondi (a fini scientifici o di ricerca) e, più ampiamente, attività meritorie scientifiche con fini non commerciali.
Cosa succede se non rispetto il Codice di Deontologia Medica?
Essendo un testo extragiuridico, il Codex non comporta un atto sanzionatorio dello Stato in caso di violazione di uno o più dei suoi articoli, ma bensì un atto disciplinare, interno all’Ordine di appartenenza.
Tale atto può andare dal semplice richiamo sino alla misura più dura, cioè la radiazione a vita dall’Ordine, e l’impossibilità, quindi, di proseguire con l’attività medica.
In caso di violazioni che comportino anche un’espressa violazione degli articoli delle leggi nazionali in fatto di pubblicità sanitaria (Dlgs del 4 luglio 2006, DPR del 7 agosto 201, Legge n. 145 del 2018), l’Ordine di rilevanza è tenuto a comunicare anche all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Quest’ultimo punto è però tutt’ora molto dibattuto, per chiara incongruenza con il Codice del Consumo che, invece, affida questo compito all’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).
La situazione, paradossale ma tipica italiana, al momento porta un conflitto di competenza tra AGCM e AGCOM, peraltro già paventato nel dicembre del 2018, quando l’AGCM manifestava parere negativo al disegno di legge che si sarebbe trasformato poi nella Legge 145 del 2018.
Al momento, la problematica è ancora senza soluzione, e questo comporta la possibilità (non remota) che, in caso di accertamento, al medico reo di mancata osservanza degli articoli di legge in materia di pubblicità vengano commissionate due sanzioni, una dall’AGCM e un’altra dall’AGCOM.
Cosa devo fare per evitare sanzioni e richiami da parte dell’Ordine?
Una sola cosa: devi rispettare il Codice di Deontologia Medica, nonché tutti gli articoli di legge che riguardano la pubblicità sanitaria.
Questo però può essere molto complicato, perché gli articoli in questione sono molti, spesso tra di loro confusionari e contraddittori.
Ancora, nel periodo attuale, il rispetto delle regole sia di legge che del Codice di Deontologia Medica devono, comunque, essere compatibili con l’efficacia del messaggio promozionale: è abbastanza inutile rispettare tutti gli obblighi di legge, spendere soldi e tempo per poi non avere nessun riscontro positivo in ritorno, no?
Quindi, affinché tu e il tuo studio possiate essere sereni e sicuri che la vostra promozione e pubblicità sia sempre dentologicamente corretta, e che non vi faccia mai correre il rischio di segnalazioni o sanzioni (e che sia al contempo efficace, però) è necessario rivolgersi ai professionisti del marketing sanitario.
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Quindi ricorda che...
- Il Codice di Deontologia Medica è un codice disciplinare stragiudiziario, che regola il comportamento etico, lavorativo e sociale dei medici, dei chirurghi e degli odontoiatri iscritti regolarmente ad un Ordine provinciale;
- Il rispetto del Codice di Deontologia Medica è obbligatorio per tutti i professionisti medici, chirurghi ed odontoiatri ancora iscritti ad un Ordine provinciale, anche per quelli non più in attività;
- Il Codice di Deontologia Medica definisce chiaramente i limiti della pubblicità e della promozione per medici, chirurghi ed odontoiatri;
- Ai medici, chirurghi ed odontoiatri è vietata la promozione puramente commerciale, nonché il patrocinio commerciale;
- Ai medici, chirurghi ed odontoiatri è permessa l'informativa sanitaria, compresa la pubblicità della propria attività, purché essa non sia di natura commerciale;
- Il mancato rispetto in materia pubblicitaria degli articoli del Codice di Deontologia Medica può comportare richiami e sanzioni sia di natura disciplinare che amministrativa
Articoli generati da un'AI? No, grazie
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Giorgio Fiorini è il fondatore di Promozione Medica, l'agenzia pubblicitaria con sede a Milano che si occupa esclusivamente del marketing sanitario per medici, chirurghi ed odontoiatri.
Specializzato in Marketing Sanitario già dal 2006, anno in cui anche in Italia è stata permessa la comunicazione sanitaria, ha da sempre avuto grande passione per la pubblicità, l'arte e la scienza, in particolar modo per la medicina e l'informazione automatica.
In Promozione Medica, è l'esperto di Search Engine Optimization, Persuasive Copywriting, Lead Generation, funneling e Search Engine Advertising.
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